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Guida all'Agrobiodiversità vegetale della Provincia di Pavia.

by Orti Sociali
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Il libro Guida all’Agrobiodiversità vegetale della Provincia di Pavia. Riscoperta, conservazione e valorizzazione (Guide to Plant Agrobiodiversity of the Province of Pavia (N-Italy). Rediscovery, conservation and revival) tratta dell’importanza delle risorse fitogenetiche (Plant Genetic Resources o PGR), prendendo in esame il territorio della provincia di Pavia. Sono stati considerati e descritti quattro gruppi di piante: i parenti selvatici delle piante coltivate (Crop Wild Relatives, acronimo CWR), le varietà coltivate locali tradizionali (o landrace), le colture sottoutilizzate (Neglected Crops, NUS) e le piante alimurgiche (o mangerecce).

Il quadro che ne scaturisce, in gran parte inedito e soprattutto mai così completo, appare assai variegato e di rilevante interesse scientifico, storico e socio-culturale. Consultando l’inventario internazionale di Harlan e de Wet (2018) e opere floristiche come la Flora dell’Oltrepò Pavese di Ardenghi e Polani (2016), in provincia di Pavia sono stati identificati oltre cinquanta CWR, tra i quali figurano i parenti selvatici di piante fondamentali per l’alimentazione umana, come il frumento, il cavolo, la rapa, la fava, il melo e le fragole. Per le colture sottoutilizzate e le varietà locali, basandosi su dati bibliografici e informazioni originali raccolte dagli autori grazie a indagini etnobotaniche, si è voluto sottolinearne la storia, il legame con i prodotti alimentari del territorio e lo status di conservazione.

Le numerose piante cerealicole e ortive pavesi, come il vòt tér (‘Mais ottofile del Pavese‘), la sigülla ad Brém (cipolla ‘Rossa di Breme‘), il fasö dal diàul (fagiolo del diavolo) e i barlánd (cascellore comune), sono state trattate singolarmente in schede informative corredate da foto tecniche originali. Per le varietà frutticole è stato invece presentato un quadro più generico, con riferimenti alle entità maggiormente significative, come la ‘Pomella genovese‘ e i ‘Per Giasö‘. Anche la maggior parte delle piante alimurgiche tradizionalmente raccolte e consumate in provincia di Pavia, come i vertís (luppolo comune), i rampóns (raperonzolo), la bsía (ortica comune) e la galinéta (valerianella), sono presentate attraverso schede illustrative, integrate da un elenco che sintetizza informazioni diverse come nomi scientifici, dialettali e parti della pianta utilizzate.

L’opera infine illustra alcune ricette innovative realizzate dai cuochi e allievi di APOLF Pavia, oltre alle principali strategie di conservazione delle risorse fitogenetiche e alle attività della Banca del Germoplasma Vegetale dell’Università di Pavia, da anni coinvolta in progetti riguardanti l’agrobiodiversità.

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