Se ne è andata serenamente, piano piano per non disturbare, nel suo stile, quello che ha contraddistinto la sua vita, vissuta pienamente perché "Ho fatto tutto quello che ho desiderato fare"; sono parole sue.
Ma ci ha lasciati tutti un po’ orfani;
orfani dei suoi consigli preziosi
orfani dei sui insegnamenti che si fondavano su principi a lei cari: lealtà, solidarietà, generosità (tanta) e amore.
Amore non solo per la natura: gli animali, le piante (le piacevano soprattutto quelle grandi), i fiori, la terra che lei mescolava, impastava a mani nude (i guanti, mi diceva, creano una barriera fra la pelle e la terra, non ti permettono di entrare in sintonia con lei).
Amore dunque per tutto questo ma anche attenzione per gli svantaggiati, gli ultimi, quelli che la società emargina.
E con questo spirito nel lontano 1994, esattamente il 2 maggio (me lo ha ricordato poche settimane fa) io, lei e Annachiara abbiamo fondato la Cooperativa 381 per dare una possibilità di dignità a queste persone e di cui lei è stata presidente fino a pochi mesi fa passando poi il testimone a Sara Fasani.
Ci ha lasciati orfani delle sua amicizia e del suo sorriso, quel sorriso che l’ha sempre accompagnata anche nei momenti più dolorosi della malattia fino al giorno prima di andarsene.
Ma ci ha lasciato anche un grande regalo, quello dei ricordi di momenti belli, intensi che ciascuno di noi ha condiviso con lei, una passeggiata, una camminata nel bosco, una gita in montagna, una chiacchierata, una confidenza... ciascuno ha i sui ricordi da tenere stretti nella memoria e nel cuore e custodirli e curarli come si fa con un regalo prezioso.
Un suo desiderio espresso anche in questi ultimi mesi è stato quello che venisse piantato in suo ricordo un albero, per la precisione una quercia, simbolo della giustizia, correttezza e perseveranza. Tutte virtù che bene la rappresentavano.
E noi lo faremo... cara Alfonsa...
Buon viaggio